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Forse un angelo

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Vorrei che, stando dritta

in piedi, e guardando

il tramonto braccia forti

di un uomo sano,

senza nome né volto,

mi stringessero in un abbraccio

sterminato come l'universo

ed io potessi, per pochi minuti,

mio Dio, dimenticare frettolosi

scambi di notizie con medici

in fuga, coiti interrotti

della slombata scienza di Ippocrate.

E poi farmaci nuovi, iniezioni

parentali, accudimenti pietosi

sempre in ascolto attento

dei silenziosi gemiti

di lui, pronto forse

alla resa.

Sì, allora, un abbraccio a colei

che fu detta univira

ed ora comprime a stento

il suo sterile grembo,

procedendo a tentoni

fra fiale vuote

e bugiardini spiegazzati.

 Celina Di Marco - 15/07/2014 12:26:00 [ leggi altri commenti di Celina Di Marco » ]

Tenerissimo questo abbraccio.
Brusco il passaggio dalla rasserenante visione onirica alla cruda quotidianità delle medicine.

 Maria Musik - 15/07/2014 07:00:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Sono d’accordo con Cristiana. E aggiungo il mio abbraccio.

 Stefano - 14/07/2014 17:24:00 [ leggi altri commenti di Stefano » ]

Meravigliosa, davvero complimenti! :)

 Alessandra Ponticelli Conti - 14/07/2014 13:55:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Splendida. Un "abbraccio sterminato"!
Alessandra

 cristiana fischer - 14/07/2014 10:22:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

se qualcuno dovesse chiedere qual è il senso della scrittura, indicherei questa tua poesia come esempio
buona giornata, Fiammetta

 Loredana Savelli - 14/07/2014 09:20:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Un angelo mai domo: una fenice, piuttosto.
Un abbraccio Fiammetta. Una poesia così, ed è soltanto lunedì mattina!
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